Comunità energetiche: cosa sono e come funzionano
Le comunità energetiche sono gruppi di persone che si uniscono per produrre, distribuire e consumare energia da fonti rinnovabili. Questo può essere fatto installando pannelli solari su edifici pubblici o privati, oppure costruendo impianti di energia rinnovabile a livello comunitario.
Questo approccio è un passo avanti significativo verso una maggiore sostenibilità ambientale ed economica. Immaginate un quartiere, una cittadina o anche un gruppo di aziende che sfruttano le risorse rinnovabili presenti nel loro territorio, come il sole, il vento o altre fonti green, per generare energia pulita e rinnovabile. In questo modo, la dipendenza dalle fonti tradizionali e inquinanti si riduce notevolmente, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico e all'inquinamento atmosferico.
In Italia, le comunità energetiche sono regolate dal decreto legislativo 162/2019, che recepisce le direttive europee sul mercato interno dell'energia elettrica e sulle fonti rinnovabili. Il decreto prevede due tipologie di comunità energetiche: le comunità energetiche rinnovabili (CER) e le comunità energetiche cittadine (CEC).
Le CER sono composte da soggetti che producono energia da fonti rinnovabili e la condividono tra i membri della comunità, senza scopo di lucro.
Le CEC sono invece composte da soggetti che producono, consumano, distribuiscono, immagazzinano, forniscono o aggregano energia da fonti rinnovabili o altre fonti, con finalità sociali o ambientali.
Per poter costituire una comunità energetica, è necessario stipulare un contratto tra i membri della comunità e registrarlo presso il gestore dei servizi energetici (GSE). Inoltre, è necessario dotarsi di un sistema di misura intelligente dell'energia prodotta e consumata dalla comunità.
Ma le comunità energetiche non si limitano solo a condividere l'energia generata internamente. Spesso, possono anche vendere l'eccesso di energia prodotta al sistema energetico nazionale o regionale, contribuendo ulteriormente alla transizione verso un sistema energetico più sostenibile e decentralizzato.
Le sfide sono invece legate alla complessità normativa e amministrativa, alla necessità di investimenti in infrastrutture e tecnologie, alla gestione dei rapporti tra i membri della comunità e con gli altri attori del sistema energetico.
In conclusione, le comunità energetiche rappresentano una opportunità per promuovere la transizione verso un modello energetico più sostenibile, democratico e inclusivo. Tuttavia, per favorirne la diffusione, è necessario semplificare le procedure burocratiche, incentivare gli investimenti e sostenere la formazione e l'informazione dei potenziali partecipanti.
E voi, cosa ne pensate delle comunità energetiche? Siete interessati a partecipare a un progetto del genere nella vostra zona? Condividete le vostre opinioni e pensieri!